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Alessandra Gliro
PSICOLOGA - PSICOTERAPEUTA - TERAPEUTA DI COPPIA
Invitiamo i nostri bambini a parlarne, cercando di capire quanto sappiano già e assecondiamoli.
È importante non minimizzare o ignorare le loro preoccupazioni: prendiamo atto dei loro stati d’animo e rassicuriamoli dicendo che è naturale sentirsi impauriti in questi casi.
I principi cardine da utilizzare sono: semplicità – chiarezza – verità. Trasmettiamo ai nostri bambini la verità in modo semplice e chiaro, ad esempio “In questo momento c’è una malattia in giro, dobbiamo rispettare le norme, così tutti insieme manderemo via questo brutto virus”.
Mostriamoli come proteggere se stessi e i loro amici. Possiamo mostrare loro come tossire e starnutire, e spiegare che è meglio non essere vicini ad altre persone.
Facciamo attenzione a non utilizzare una terminologia estrema, ed evitiamo di trasmettere loro un senso di terrore e paura. In questo senso, è molto utile ricorrere al racconto o al gioco per coinvolgerli senza trasferire ansia.
Evitiamo di far trascorrere ore davanti alla TV: in questa fase vengono date troppe informazioni, molto negative, che non riuscirebbero a gestire. Sfruttiamo questo momento come un’occasione per stare davvero insieme (leggiamo ad alta voce un libro, cuciniamo insieme, dipingiamo, giochiamo). Ricordiamoli che siamo disponibili a parlare con loro e ad ascoltarli, ogni qualvolta si sentano inquieti e preoccupati.
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Un’ultima raccomandazione: Prendetevi cura di voi! Sarete in grado di aiutare meglio i vostri figli se voi stessi affrontate al meglio questa situazione critica. I bambini reagiranno alle vostre stesse reazioni di fronte alle notizie. Saranno dunque aiutati nel sapere che siete calmi e in controllo della situazione.
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Dott.ssa Alessandra Gliro, Dott.ssa Silvia Forcelli.
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FILASTROCCA
Che cos’è che in aria vola?
C’è qualcosa che non so?
Come mai non si va a scuola?
Ora ne parliamo un po’.
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Virus porta la corona,
ma di certo non è un re,
e nemmeno una persona:
ma allora, che cosa è?
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È un tipaccio piccolino,
così piccolo che proprio,
per vederlo da vicino,
devi avere il microscopio.
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È un tipetto velenoso,
che mai fermo se ne sta:
invadente e dispettoso,
vuol andarsene qua e là.
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È invisibile e leggero e,
pericolosamente,
microscopico guerriero,
vuole entrare nella gente.
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Ma la gente siamo noi,
io, te e tutte le persone:
ma io posso, e anche tu puoi,
lasciar fuori quel briccone.
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Se ti scappa uno starnuto,
starnutisci nel tuo braccio,
stoppa il volo di quel bruto:
tu lo fai, e anch’io lo faccio.
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Quando esci, appena torni,
va’ a lavare le tue mani:
ogni volta, tutti i giorni,
non solo oggi, anche domani.
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Lava con acqua e sapone,
lava a lungo, e con cura,
e così, se c’è, il briccone
va giù con la sciacquatura.
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Non toccare, con le dita,
la tua bocca, il naso, gli occhi:
non che sia cosa proibita,
però è meglio che non tocchi.
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Quando incontri della gente,
rimanete un po’ lontani:
si può stare allegramente
senza stringersi le mani.
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Baci e abbracci? Non li dare:
finché è in giro quel tipaccio,
è prudente rimandare
ogni bacio e ogni abbraccio.
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C’è qualcuno mascherato,
ma non è per Carnevale,
e non è un bandito armato
che ti vuol far del male.
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È una maschera gentile
Per filtrare il suo respiro:
perché quel tipaccio vile
se ne vada meno in giro.
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E fin quando quel tipaccio
se ne va, dannoso, in giro,
caro amico sai che faccio?
Io in casa mi ritiro.
È un’idea straordinaria,
dato che è chiusa la scuola,
fino a che, fuori, nell’aria,
quel tipaccio gira e vola.
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E gli amici, e i parenti?
Anche a casa, stando fermo,
tu li vedi e li senti:
state insieme sullo schermo.
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Chi si vuole bene,
può mantenere una distanza:
baci e abbracci adesso no,
ma parole in abbondanza.
​
Le parole sono doni,
sono semi da mandare,
perché sono semi buoni,
a chi noi vogliamo amare.
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Io, tu e tutta la gente,
con prudenza e attenzione,
batteremo certamente
l’antipatico birbone.
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E magari, quando avremo
superato questa prova,
tutti insieme impareremo
una vita saggia e nuova.
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