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Alessandra Gliro
PSICOLOGA - PSICOTERAPEUTA

Disturbi dell' Evacuazione
Encopresi:
Il bambino con encopresi si fa spesse volte la cacca addosso, a volte in maniera involontaria, altre volte volontaria.
Questo accade in luoghi inappropriati, per esempio pavimento, almeno una volta al mese per un periodo minimo di 3 mesi.
Per poter far diagnosi di encopresi, il bambino deve avere almeno 4 anni e deve aver fatto tutti gli accertamenti possibili per escludere una possibile patologia di natura organica o fisiologica, come per esempio il Morbo di Hirschsprung.
L’encopresi può essere primaria, se il controllo degli sfinteri non è mai stato acquisito, e quindi il bambino non ha mai imparato ad utilizzare il vasino per fare la cacca; secondaria se il controllo degli sfinteri è stato precedentemente acquisito in maniera adeguata e poi perduto.
L’encopresi si manifesta:
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con costipazione e incontinenza da sovrariempimento: all’ esame obiettivo addominale o rettale risulta la presenza di una grossa massa fecale o un’anamnesi di frequenza di defecazione inferiore a tre volte alla settimana. Le feci sono generalmente poco formate e la fuoriuscita può variare da poco frequente a continua, per lo più durante il giorno. Quando il bambino prova a defecare soltanto parte delle feci viene eliminata e l’incontinenza si risolve dopo il trattamento della costipazione.
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senza costipazione e incontinenza da sovrariempimento: all’ esame obiettivo o all’ anamnesi le feci risultano solitamente di consistenza normale e il soggetto si sporca in modo intermittente. Questa condizione è generalmente associata con la presenza di Disturbo Oppositivo Provocatorio o Disturbo della Condotta.
Come si manifesta:
Quando il bambino decide non assecondare i movimenti peristaltici intestinali, la massa fecale si accumula nel retto. Via via che le feci si accumulano, l’umore e l’appetito si riducono a causa della comparsa di dolori addominali provocati dalla distensione della parete e dallo sforzo ritentivo in parte inconsapevole. A questo punto, le feci in eccesso fuoriescono in maniera incontrollata. La perdita di controllo rispetto alle fuoriuscite confonde il bambino e innervosisce il genitore che ritengono volontario il comportamento.
L’incapacità a controllare l’emissione delle feci è umiliante e il bambino vive con la paura di essere smascherato, in particolare di fronte ai coetanei e quindi si appropria di un’ampia gamma di strategie che dovrebbe aiutarlo a “salvare la faccia” e comunque a contenere le intense emozioni che circondano il problema (atteggiamenti di indifferenza e/o isolamento).
L’autostima si riduce e possono manifestarsi tendenze all’ isolamento in un quadro di diffusa depressione oppure di eccessiva dipendenza da parte dei genitori o ancora di aperta aggressività.
Frequente è anche uno scarso controllo dell’aggressività, di una scarsa tolleranza all’ ansia e alle frustrazioni. Non solo le attività sportive o ricreative del bambino sono compromesse, ma anche quelle dei familiari (il bambino rischia di sporcarsi in macchina, al ristorante, in gita etc.) e dei fratelli restii a socializzare con comuni amici per l’imbarazzo causato dal cattivo odore.
Contatti
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Dott.ssa Alessandra Gliro
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Mail: gliro.alessandra@gmail.com
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