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Alessandra Gliro
PSICOLOGA - PSICOTERAPEUTA

Disturbo da Deficit d' Attenzione
e Comportamento Dirompente
Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD):
L’ ADHD è caratterizzato da livelli invalidanti di disattenzione, disorganizzazione e/o iperattività-impulsività.
La caratteristica fondamentale dell’ ADHD è la persistente presenza di un quadro caratterizzato da disattenzione e/o iperattività-impulsività che interferisce con lo sviluppo e il funzionamento.
La disattenzione si evidenzia, sul piano comportamentale, con divagazione dal compito, mancanza di perseveranza, difficoltà nel mantenimento dell’attenzione, disorganizzazione non imputabili ad atteggiamenti di sfida o da mancata comprensione.
L’iperattività implica un’eccessiva attività motoria, un dimenarsi, la sensazione che il bambino sia “sotto pressione”, tamburellamenti, loquacità; tali comportamenti si manifestano in momenti e situazioni in cui non sono appropriati. Nell’ adulto l’iperattività può esprimersi con un’irrequietezza estrema o l’effetto logorante verso gli altri della propria attività.
L’impulsività si manifesta con azioni estremamente affrettate e che avvengono all’ istante, spesso con elevato rischio per l’individuo. L’impulsività può esprimere un desiderio di immediata ricompensa, manifestandosi anche con comportamenti invadenti, come interrompere gli altri in modo eccessivo, o prendere decisioni importanti senza riflettere sulle possibili conseguenze nel lungo termine.
Le manifestazioni comportamentali devono presentarsi in più di un contesto, ad esempio casa, scuola, lavoro.
Va, inoltre, considerato che i sintomi dell’ ADHD possono variare a seconda dello specifico contesto.
Si differenziano tre sotto-tipi del disturbo:
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Manifestazione combinata: manifestazione più tipica in età evolutiva, caratterizzata da un quadro combinato di sintomi di disattenzione e d’iperattività-impulsività.
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Manifestazione con disattenzione predominante: i sintomi sono prevalentemente rilevabili nella categoria “disattenzione” rispetto a quella “iperattività-impulsività”. I bambini appartenenti a questo sottotipo di disturbo presentano minori problemi a livello comportamentale e minori difficoltà nelle interazioni con i pari; ciò può indurre genitori e insegnanti a trascurare la sintomatologia. Possono stare seduti in modo tranquillo, ma la loro attenzione non è diretta a ciò che stanno facendo o a ciò che l’insegnante spiega.
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Manifestazione con iperattività-impulsività predominanti: la maggior parte dei sintomi si evidenzia nella categoria “iperattività-impulsività”. Possono essere presenti pochi sintomi di disattenzione, che però non raggiungono una soglia di rilevanza clinica.
Esordio e decorso:
L’ ADHD esordisce nell’ infanzia, non vi è alcuna specificazione di un’età di esordio. È frequentemente identificato nel corso degli anni della scuola elementare, dove anche la disattenzione risulta maggiormente invalidante. Il quadro sintomatologico risulta più stabile nella prima adolescenza, in alcuni casi, però, può presentarsi un peggioramento, con la comparsa di comportamenti antisociali. In età pre-scolare si evidenzia in modo preminente l’iperattività, mentre nella fascia di età della scuola elementare emerge maggiormente la disattenzione. Nella fase adolescenziale si presentano con minor frequenza i segnali di Iperattività, in prevalenza connotati solo da agitazione, una sensazione più interna di nervosismo, irrequietezza o impazienza. In età adulta l’Impulsività, unitamente alla Disattenzione ed all’ Irrequietezza, può permanere su livelli problematici, pur essendo diminuita l’Iperattività.
La presenza di ADHD è stimata in circa il 5% dei bambini ed il 2,5% degli adulti.
Contatti
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Dott.ssa Alessandra Gliro
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