Disturbo dello Spettro Autistico
Disturbi dello spettro Autistico:
il termine Autismo deriva dal termine greco αὐτός “stesso” ovvero “se stesso”, il quale rimanda chiaramente a quelle difficoltà comunicative e sociali e nell’ attenzione condivisa che si riscontrano a diversi livelli e secondo modalità estremamente differenziate nel disturbo dello spettro autistico.
L’autismo, tecnicamente meglio definito Disturbo dello Spettro Autistico, implica diversi sintomi che solitamente insorgono nel periodo precoce dello sviluppo:
1. Deficit persistenti della comunicazione sociale e dell’interazione sociale in molteplici contesti, caratterizzati da:
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deficit della reciprocità emotiva, che vanno, per esempio, da un approccio sociale anomalo e dal fallimento della normale reciprocità della conversazione, a una ridotta condivisione di interessi, emozioni o sentimenti, all’ incapacità di dare inizio o di rispondere a interazioni sociali;
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deficit dei comportamenti comunicativi non verbali utilizzati per l’interazione sociale, che vanno, per esempio, dalla comunicazione verbale e non verbale scarsamente integrata, ad anomalie del contatto visivo e del linguaggio del corpo o deficit della comprensione e dell’uso dei gesti, a una totale mancanza di espressività facciale e di comunicazione non verbale;
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deficit dello sviluppo, della gestione e della comprensione delle relazioni, che vanno, per esempio, dalle difficoltà di adattare il comportamento per adeguarsi ai diversi contesti sociali, alle difficoltà di condividere il gioco di immaginazione o di fare amicizia, all’ assenza di interesse verso i coetanei.
2. Pattern di comportamento, interessi o attività ristretti (ovvero gamma limitata), ripetitivi, manifestati da almeno due dei seguenti fattori, presenti attualmente o nel passato:
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movimenti, uso degli oggetti o eloquio stereotipati o ripetitivi (per esempio, stereotipie motorie semplici, come mettere in fila giocattoli o capovolgere oggetti, ecolalie, frasi idiosincratiche);
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insistenza nella immodificabilità, aderenza alla routine priva di flessibilità o rituali di comportamento verbale o non verbale (per esempio, estremo disagio davanti a piccoli cambiamenti, difficoltà nelle fasi di transizione, schemi di pensiero rigidi, saluti rituali, necessità di percorrere la stessa strada o mangiare lo stesso cibo ogni giorno);
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interessi molto limitati, fissi, che sono anomali per intensità o profondità (per esempio, forte attaccamento o preoccupazione nei confronti di oggetti insoliti, interessi eccessivamente circoscritti o perseverativi);
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iper- o ipo-reattività in risposta a stimoli sensoriali o interessi insoliti verso aspetti sensoriali dell’ambiente (per esempio, apparente indifferenza a dolore/temperatura, reazione di avversione nei confronti di suoni o consistenze tattili specifici, annusare o toccare oggetti in modo eccessivo, essere affascinati da luci o da movimenti).